A Milano a Palazzo Reale nelle splendide sale dell’Appartamento dei Principi, è possibile visitare fino al 2 aprile 2023, gratuitamente, la mostra fotografica “Tre-di-ci. Sguardi sui musei di Lombardia” dedicata ai musei statali della regione nell’ambito di MuseoCity 2023.
L’esposizione nasce dalla sinergia tra la Direzione Regionale Musei di Lombardia nel ruolo di committente e il Museo di Fotografia Contemporanea – Cinisello Balsamo in quello di consulente scientifico, con Comune di Milano – Cultura e prodotta insieme a Palazzo Reale. 
La curatela è affidata a Matteo Balduzzi, Emanuela Daffra, Gabriella Guerci e Giulia Valcamonica. 

La coralità caratterizza questa esposizione in tutte le sue fasi, dalla progettazione, alla curatela, dai soggetti, alla sua realizzazione. Infatti tredici fotografi, giovani ma affermati, hanno provato a occuparsi di altrettante sedi museali lombarde, la maggior parte meno note, ad eccezione del Cenacolo Vinciano, cercando inaspettati punti di vista, storie insolite in cui il museo da luogo di esposizione diventa oggetto di attenzione in quanto tale.



La prima sala presenta al visitatore un alternarsi di immagini a colori e bianco e nero che richiama il continuum narrativo del bassorilievo, in cui le tredici sedi museali si offrono come un unico grande museo di Lombardia.
Non ci sono solo musei e monumenti come quello Archeologico della Lomellina o la Cappella Espiatoria di Monza, ma sono presenti anche palazzi e parchi come il Castello Scaligero di Sirmione e il Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo.

Nelle sale successive gli artisti, che si sono espressi attraverso tecniche eterogenee, propongono immagini fotografiche a colori e in bianco e nero, lavori audio, sculture e altre forme di installazione.



Tutti questi lavori sono nati da un dialogo con i soggetti che abitano la realtà del museo: direttori, archeologi, storici dell’arte, addetti all’accoglienza o alla vigilanza.

Claudio Beorchia per “Aurale” ha trascorso diverse settimane all’interno del Cenacolo Vinciano ascoltando e raccogliendo i commenti e le curiosità dei turisti, dando vita a un poemetto presente in mostra come installazione per indagare il rapporto odierno con l’opera.
Fabio Barile in “Compendium on the Rock as a Language” interroga il Parco Archeologico dei Massi di Cemmo rispetto alla storia dell’evoluzione geologica. In mostra è presente un’unica immagine in bianco e nero di grande formato del Pizzo Badile Camuno che racchiude in sé la summa e la sacralità di questa evoluzione.
Ne “Le Cose che Mancano” di Roberto Boccaccino c’è il tentativo di colmare l’incompiuto attraverso l’immaginazione e la parola dando voce a un adolescente che racconta la vita quotidiana nella Villa Romana di Desenzano del Garda.
Alessandro Sambini con “L’Uomo delle Stelle” ha immaginato di trasformare La Cappella Espiatoria di Monza, costruita dove fu assassinato Umberto 1, in un luogo immaginario di una missione spaziale che mette in luce i contrasti della storia.
Il collettivo Vaste Programme con “Storia Naturale” si sofferma sul rapporto tra i reperti e il territorio partendo dalla fotografia per arrivare a un oggetto tridimensionale.
Federico Clavarino, occupandosi della Certosa di Pavia, con “Il Calco e la Salma” istituisce una relazione tra calco e fotografia, riflettendo sulla capacità di entrambi di fermare il presente e cogliere dettagli che altrimenti sfuggirebbero.
Alessandro Calabrese in “Now is Your Time to Shine” esplora il Museo archeologico della Lomellina e il Castello sforzesco di Vigevano soffermandosi sui contenitori insoliti che conservano reperti, trasformandoli in oggetti d’arte.
Marina Caneve osserva di notte il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane in “A Terra tra gli Altri Animali” dove gli animali selvatici si muovono tra scene di caccia incise.
Flavia Rossi realizza “Altre Storie di Angelica” per palazzo Besta coinvolgendo gli abitanti di Teglio e dintorni per far rivivere tre episodi dell’Orlando Furioso.
Arianna Arcara in “Otium” osserva il modo in cui le persone interagiscono con le Grotte di Catullo, soffermandosi in particolare sul rapporto con la natura.
Rachele Maistrello in “Surface” coglie la vita notturna, priva di visitatori del Castello Scaligero di Sirmione.
Delfino Sisto Legnani in “Sibrium” attraverso dei frammenti ricostruisce Castel Seprio.
Caterina Morigi in “The Missing Majority” si concentra sui reperti mancanti del Museo Nazionale della Preistoria della Val Camonica.



La diversità di espressione, le differenti sensibilità degli artisti trovano una sintesi nell’offrire al pubblico una domanda, cos’è un museo? Un contenitore o uno spazio di dialogo tra i soggetti che lo animano, i visitatori e i luoghi stessi che lo ospitano?
Valeria Valli
03 Marzo 2023 – 02 Aprile 2023
Milano, Palazzo Reale, piazza Duomo 12
Da martedì a domenica orario 10-19:30 
Giovedì chiusura alle 22:30. 
www.palazzorealemilano.it 
